DALLE FONTI FRANCESCANE 25--27
Regole ed esortazioni
[25] E possano avere gli arnesi e gli strumenti adatti ai loro mestieri.
Tutti i frati cerchino di applicarsi alle opere buone; poiché sta scritto: Fa' sempre qualche cosa di buono affinché il
diavolo ti trovi occupato, e ancora: L'ozio è il nemico dell'anima. Perciò i servi di Dio devono sempre dedicarsi alla
preghiera o a qualche opera buona.
[26] Si guardino i frati, ovunque saranno, negli eremi o in altri luoghi, di non appropriarsi di alcun luogo e di non
contenderlo ad alcuno.
E chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà. E ovunque sono i frati e in qualunque
luogo si incontreranno, debbano rivedersi volentieri e con gioia di spirito e onorarsi scambievolmente senza
mormorazione.
[27] E si guardino i frati dal mostrarsi tristi all'esterno e oscuri in faccia come gli ipocriti , ma si mostrino lieti nel Signore e giocondi e garbatamente amabili.
COMMENTO
Consapevole della duplice condizione di peccatore e di risorto, s.Francesco, da una parte viveva momenti di intensa commozione fino a riempire "i boschi di gemiti e di lacrime", dall'altra passava una parte ancora più notevole della sua vita in una tonalità pasquale di incantevole letizia. Lo stesso tenore di vita voleva che conducessero i suoi frati dai quali esigeva che vivessero da penitenti, ma che si mostrassero abitualmente "allegri nel Signore". Raccogliamo questo patrimonio di letizia serafica e facciamone dono al mondo nel quale viviamo, che ne ha più bisogno dell'aria per respirare.
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