DALLE FONTI FRANCESCANE 1193
Leggenda Maggiore di San Bonaventura
1193 6. In un'altra circostanza, una devota nobildonna si recò dal Santo, per esporgli il proprio dolore e richiedere il rimedio: aveva un marito molto cattivo, che la faceva soffrire osteggiandola nel servizio di Cristo.
Perciò chiedeva al Santo di pregare per lui, affinché Dio si degnasse nella sua bontà d'intenerirgli il cuore.
Il Santo, dopo averla ascoltata, le disse: “ Va in pace e sta sicura che fra poco avrai dal tuo uomo la consolazione che desideri ”.
E aggiunse: “ Gli dirai da parte di Dio e mia che ora è tempo di misericordia; poi, di giustizia ”.
Ricevuta la benedizione, la donna ritorna, trova il marito, gli riferisce quelle parole. Scende sopra di lui lo Spirito Santo che, trasformandolo in un uomo nuovo, così lo induce a rispondere con tutta mansuetudine: “ Signora, mettiamoci a servire il Signore e salviamo l'anima nostra ”.
Dietro esortazione della santa moglie, condussero una vita da celibi per parecchi anni, finché ambedue nello stesso giorno tornarono al Signore.
Veramente degno di ammirazione lo Spirito profetico operante in quest'uomo di Dio, con la potenza del quale egli rinnovava il vigore alle membra ormai inaridite e nei cuori induriti imprimeva la pietà.
Ma non è meno stupefacente la chiarezza con cui questo spirito profetico gli faceva prevedere gli eventi futuri e scrutare il segreto delle coscienze, quasi gli avesse conferito il duplice spirito di Elia, invocato da
Eliseo.
COMMENTO
Quanto abbiamo letto non deve rimanere verità creduta con la mente, deve diventare realtà tradotta in decisioni pratiche e coraggiose; ognuno di noi deve convertirsi, deve togliere via da sè qualche cattiva abitudine, qualcosa di negativo. Per essere spronati a questo, riflettiamo a lungo su questo episodio, pentiamoci dei nostri peccati e prepariamoci ad essere ribattezzati nelle lacrime del nostro pentimento che, mescolato al Sangue di Cristo, saranno rese sacramento dallo Spirito Santo.
Leggenda Maggiore di San Bonaventura
1193 6. In un'altra circostanza, una devota nobildonna si recò dal Santo, per esporgli il proprio dolore e richiedere il rimedio: aveva un marito molto cattivo, che la faceva soffrire osteggiandola nel servizio di Cristo.
Perciò chiedeva al Santo di pregare per lui, affinché Dio si degnasse nella sua bontà d'intenerirgli il cuore.
Il Santo, dopo averla ascoltata, le disse: “ Va in pace e sta sicura che fra poco avrai dal tuo uomo la consolazione che desideri ”.
E aggiunse: “ Gli dirai da parte di Dio e mia che ora è tempo di misericordia; poi, di giustizia ”.
Ricevuta la benedizione, la donna ritorna, trova il marito, gli riferisce quelle parole. Scende sopra di lui lo Spirito Santo che, trasformandolo in un uomo nuovo, così lo induce a rispondere con tutta mansuetudine: “ Signora, mettiamoci a servire il Signore e salviamo l'anima nostra ”.
Dietro esortazione della santa moglie, condussero una vita da celibi per parecchi anni, finché ambedue nello stesso giorno tornarono al Signore.
Veramente degno di ammirazione lo Spirito profetico operante in quest'uomo di Dio, con la potenza del quale egli rinnovava il vigore alle membra ormai inaridite e nei cuori induriti imprimeva la pietà.
Ma non è meno stupefacente la chiarezza con cui questo spirito profetico gli faceva prevedere gli eventi futuri e scrutare il segreto delle coscienze, quasi gli avesse conferito il duplice spirito di Elia, invocato da
Eliseo.
COMMENTO
Quanto abbiamo letto non deve rimanere verità creduta con la mente, deve diventare realtà tradotta in decisioni pratiche e coraggiose; ognuno di noi deve convertirsi, deve togliere via da sè qualche cattiva abitudine, qualcosa di negativo. Per essere spronati a questo, riflettiamo a lungo su questo episodio, pentiamoci dei nostri peccati e prepariamoci ad essere ribattezzati nelle lacrime del nostro pentimento che, mescolato al Sangue di Cristo, saranno rese sacramento dallo Spirito Santo.
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