venerdì 29 aprile 2016

DALLE FONTI FRANCESCANE 88

DALLE FONTI FRANCESCANE 88




REGOLA BOLLATA
[88] 1 Quei frati ai quali il Signore ha concesso la grazia di lavorare, lavorino con fedeltà e con devozione 2 così che, allontanato l’ozio, nemico dell’anima, non spengano lo spirito della santa orazione e devozione, al quale devono servire tutte le altre cose temporali. 3 Come ricompensa del lavoro ricevano le cose necessarie al corpo, per sé e per i loro fratelli, eccetto denari o pecunia, 4 e questo umilmente, come conviene a servi di Dio e a seguaci della santissima povertà.
COMMENTO
Per san Francesco il lavoro è veramente una grazia, in quanto non solo mette l'uomo nella condizione di valorizzare le capacità date a lui dal Creatore, ma di imitare nostro Signore Gesù Cristo. Il Poverello ha voluto lavorare con le sue mani ed ha voluto che i suoi frati lavorassero, perchè il Figlio di Dio ha lavorato. Ha inoltre salvato in sè la dignità del lavoro lavorando liberamente, per amore, senza cupidigia.

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1585

MALATTIE DEL SANTO.
AMORE A CRISTO SOFFERENTE
1585 37. Francesco soffrì per lungo tempo e fino alla morte malattie di fegato, di milza e di
stomaco. Inoltre, quando si recò oltremare, per predicare al soldano di Babilonia e d'Egitto,
contrasse una gravissima infermità agli occhi, a causa della intensa fatica durata nel viaggio,
soprattutto per la violenta calura affrontata andando e ritornando. Non volle però farsi
curare da nessuna di queste malattie, per quanto ne fosse pregato dai suoi fratelli e da molti
che ne sentivano pietà e dispiacere: e ciò per l'ardente amore che fino dalla conversione
portava a Cristo. Per la gran tenerezza e compassione che ogni giorno provava nel contemplare l'umiltà
del Figlio di Dio e nel seguirne gli esempi, quello che riusciva amaro per la sua carne, lo
accoglieva e sentiva come una dolcezza. E talmente si doleva ogni giorno delle sofferenze e
amarezze che Cristo soffri per noi, e tanto se ne affliggeva nell'anima e nel corpo che non si
curava dei propri malanni.
COMMENTO
A molti stupisce che frate Francesco, provato da sofferenze fisiche e morali, col corpo ridotto ad un cumulo di dolori, con l'animo amareggiato dalle delusioni provocate dai suoi figli, sia stato il santo non solo della fedeltà eroica, ma il santo dell'ottimismo e della gioia. Il segreto sta nel suo amore a nostro Signore Gesù Cristo che gli dava, nelle pene, il mezzo più sicuro per essere a Lui conforme. In questa prospettiva, ogni amarezza si cambiava in dolcezza, ogni perdita in guadagno. Lo sia anche per noi.

sabato 16 aprile 2016

SAN FRANCESCO E LE FONTI 690

  DALLE FONTI FRANCESCANE 690                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                "......il servo di Dio deve avere in sè stesso tale ardore di santità di vita, da rimproverare tutti gli empi con la luce dell'esempio e l'eloquenza della sua condotta. Così, ripeto, lo splendore della sua vita e il buon odore della sua fama, renderanno manifesta a tutti la loro iniquità".
San Francesco FF 690