sabato 28 marzo 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 153-54

DALLE FONTI FRANCESCANE 153-54
5a  
AMMONIZIONE
CHE NESSUNO SI INSUPERBISCA, MA OGNUNO SI GLORI NELLA CROCE DEL SIGNORE
[153] 1 Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo e a similitudine (Cfr. Gen 1,26) di lui secondo lo spirito.
[154] 2 E tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la propria natura, servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te. 3 E neppure i demoni lo crocifissero, ma sei stato tu con essi a crucifiggerlo, e ancora lo crucifiggi quando ti diletti nei vizi e nei peccati. 4 Di che cosa puoi dunque gloriarti?
5 Infatti, se tu fossi tanto sottile e sapiente da possedere tutta la scienza (Cfr. 1Cor 13,2) e da sapere interpretare tutte le lingue (Cfr. 1Cor 12,28) e acutamente perscrutare le cose celesti, in tutto questo non potresti gloriarti; poiché un solo demonio seppe delle realtà celesti e ora sa di quelle terrene più di tutti gli uomini insieme, quantunque sia esistito qualcuno che ricevette dal Signore una speciale cognizione della somma sapienza.
7 Ugualmente, se anche tu fossi il più bello e il più ricco di tutti, e se tu operassi cose mirabili, come scacciare i demoni, tutte queste cose ti sono di ostacolo e non sono di tua pertinenza, ed in esse non ti puoi gloriare per niente; 8 ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità (Cfr. 2Cor 12,5) e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo (Cfr. Lc 14,27).
COMMENTO
Per comprendere esaurientemente il mistero della gloria della croce, potremmo dire anche la gloria dell'amore più grande, andiamo a scuola dallo stigmatizzato della Verna ed ascoltiamo il ragionamento che egli fa nella quinta Ammonizione. Di tutti i beni che Dio ci ha dato, di tutti i doni di natura e di grazia, della stessa capacità di fare miracoli, non possiamo gloriarci. Tutto è dono di Dio. Di una sola cosa possiamo gloriarci: della capacità di soffrire o di ricambiare, con la sofferenza, l'amore. Questa capacità non solo è nostra, ma non avendola più nel suo corpo fisico risorto, Gesù, per averla fino alla fine del mondo a gloria del suo Corpo mistico, deve mendicarla da noi.

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