venerdì 13 marzo 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1612

DALLE FONTI FRANCESCANE 1612

Leggenda perugina o Compilazione di Assisi. 

1612 62. Fu volontà di Francesco, da lui espressa più volte, che un frate non dovesse stare
lungo tempo senza andare alI'elemosina, per non lasciarsi penetrare dalla vergogna. Più un
frate era stato di condizione elevata nel secolo, più Francesco era edificato e felice nel vederlo
uscire per mendicare e accudire a compiti umili, per il buon esempio che dava. Così si soleva
fare nel tempo antico.
Appunto nei primordi dell'Ordine, quando i frati dimoravano presso Rivotorto, c'era
uno di loro che poco pregava, non lavorava e si rifiutava di andare alla cerca perché si
vergognava: mangiava forte, però.
Considerando una simile condotta, Francesco capì con la luce dello Spirito Santo che
quello era un uomo carnale. E gli rivolse queste parole: « Va' per la tua strada, fratello Mosca!
Tu vuoi mangiare il lavoro dei tuoi fratelli, ma sei ozioso nel servizio di Dio. Sei come il fuco,
che non lavora né raccoglie, e divora il frutto della fatica delle api operose ».
Quel tale se ne andò per la sua strada, senza nemmeno chiedere scusa, da quell'uomo
carnale che era.

COMMENTO
Per scuotere l'innata apatia dell' "uomo vecchio" e ridestare lo slancio vitale dell "uomo nuovo", andiamo alla scuola del generosissimo atleta di Cristo, san Francesco. Nessuno che mediti su questa pagina si lasci identificare con "frate mosca" impegnato più nelle cose che riguardano il corpo che in quelle che riguardano lo spirito. Si metta invece in santa emulazione con l'eroico Poverello di Cristo.

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