giovedì 5 maggio 2016

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1154

Il miracolo degli uccelli
In un’altra circostanza, mentre Francesco attraversava insieme con un frate le paludi di Venezia, trovò una grandissima moltitudine di uccelli, che se ne stavano tra le fronde a cantare.
Come li vide, disse al compagno: “I fratelli uccelli stanno lodando il Creatore; perciò andiamo in mezzo a loro a recitare insieme le lodi del Signore e le ore canoniche”.
Andarono in mezzo a loro e gli uccelli non si mossero. Poi, siccome per il gran garrire non potevano sentirsi l’un l’altro nel recitare le ore, il santo si rivolse agli uccelli e disse: “Fratelli uccelli, smettete di cantare fino a quando avremo finito di recitare le lodi prescritte”.
Quelli tacquero immediatamente e se ne stettero zitti, fino al momento in cui, recitate a bell’agio le ore e terminate debitamente le lodi, il santo diede la licenza di cantare. Appena l’uomo di Dio ebbe accordato il permesso, ripresero a cantare secondo il loro costume.
(Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura, VIII 9 : FF 1154).

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