Il miracolo degli uccelli |
In un’altra circostanza, mentre Francesco attraversava insieme con un frate le paludi di Venezia, trovò una grandissima moltitudine di uccelli, che se ne stavano tra le fronde a cantare.
Come li vide, disse al compagno: “I fratelli uccelli stanno lodando il Creatore; perciò andiamo in mezzo a loro a recitare insieme le lodi del Signore e le ore canoniche”. Andarono in mezzo a loro e gli uccelli non si mossero. Poi, siccome per il gran garrire non potevano sentirsi l’un l’altro nel recitare le ore, il santo si rivolse agli uccelli e disse: “Fratelli uccelli, smettete di cantare fino a quando avremo finito di recitare le lodi prescritte”. Quelli tacquero immediatamente e se ne stettero zitti, fino al momento in cui, recitate a bell’agio le ore e terminate debitamente le lodi, il santo diede la licenza di cantare. Appena l’uomo di Dio ebbe accordato il permesso, ripresero a cantare secondo il loro costume.
(Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura, VIII 9 : FF 1154).
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