mercoledì 27 luglio 2016

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1342





 F.F. 1342 
Egli (san Francesco), dunque, si affrettava per presentarsi, secondo quanto stabilito, al cospetto del Sommo Pontefice, papa Innocenzo III. 
Ma lo prevenne, nella sua degnazione e clemenza, Cristo potenza e sapienza di Dio, che, per mezzo di una visione, ammonì il suo Vicario a prestare ascolto con dolcezza e ad acconsentire con benevolenza alle suppliche di quel poverello.
Difatti il Pontefice romano vide in sogno la Basilica Lateranense che stava ormai per crollare e un uomo poverello, piccolo e spregevole, che la sorreggeva, mettendovi sotto le proprie spalle, perché non cadesse.
Il saggio pontefice, pertanto, contemplando nel servitore di Dio la povertà, la costanza nel perseguire la perfezione, lo zelo per le anime, I'infocato fervore di una volontà santa, esclamò:
«Veramente questi è colui che con l'opera e la dottrina sorreggerà la Chiesa di Cristo».
Perciò, concependo da allora speciale devozione verso di lui e inchinandosi in tutto alle sue richieste, approvò la Regola, conferì il mandato di predicare la penitenza, concesse tutte le cose domandate e liberamente promise che di più ne avrebbe concesso in seguito.

SAN FRANCESCO E LE FONTI 710

 F.F. 710
Al tempo in cui soggiornava a Rieti per la cura degli occhi (San Francesco) chiamò un compagno che, prima d'essere religioso, era stato suonatore di cetra, e gli disse: 
«Fratello, i figli di questo mondo non comprendono i piani di Dio.
Perché anche gli strumenti musicali, che un tempo erano riservati alle lodi di Dio, sono stati usati dalla sensualità umana per soddisfare gli orecchi. 
Io vorrei, fratello, che tu in segreto prendessi a prestito una cetra, e la portassi qui per dare a frate corpo, che è pieno di dolori, un po' di conforto con qualche bel verso». 
Gli rispose il frate:
«Mi vergogno non poco, padre, per timore che pensino che io sono stato tentato da questa leggerezza».
Il Santo allora tagliò corto:
«Lasciamo andare allora, fratello. È bene tralasciare molte cose perché sia salvo il buon nome».
La notte seguente, mentre il Santo era sveglio e meditava su Dio, all'improvviso risuona una cetra con meravigliosa e soavissima melodia.
Non si vedeva persona, ma proprio dal continuo variare del suono, vicino o lontano si capiva che il citaredo andava e ritornava.
Con lo spirito rivolto a Dio, il Padre provò tanta soavità in quella melodia dolcissima, da credere di essere passato in un altro mondo.
Al mattino alzatosi, il Santo chiamò il frate e dopo avergli raccontato tutto per ordine, aggiunse: 
«Il Signore che consola gli afflitti, non mi ha lasciato senza consolazione.
Ed ecco che mentre non mi è stato possibile udire le cetre degli uomini, ne ho sentita una più soave ».


SAN FRANCESCO E LE FONTI 63-66


 F.F.63-66 
Regola non Bollata

*Preghiera,Lode e Rendimento di Grazie*
Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Dio, Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra , per te stesso ti rendiamo grazie, perché per la tua santa volontà e per l’unico tuo Figlio con lo Spirito Santo hai creato tutte le cose spirituali e corporali, e noi fatti a tua immagine e somiglianza hai posto in Paradiso .
E noi per colpa nostra siamo caduti.
E ti rendiamo grazie, perché come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, cosi *per il santo tuo amore, col quale ci hai amato , hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre vergine beatissima santa Maria, e, per la croce, il sangue e la morte di Lui ci hai voluti redimere dalla schiavitù.*
E ti rendiamo grazie, perché lo stesso tuo Figlio ritornerà nella gloria della sua maestà per destinare i reprobi, che non fecero penitenza e non ti conobbero, al fuoco eterno, e per dire a tutti coloro che ti conobbero e ti adorarono e ti servirono nella penitenza: 
Venite, benedetti dal Padre mio, entrate in possesso del regno, che vi è stato preparato fin dalle origini del mondo.
E poiché tutti noi miseri e peccatori, non siamo degni di nominarti, supplici preghiamo che il Signore nostro Gesù Cristo Figlio tuo diletto, nel quale ti sei compiaciuto , insieme con lo Spirito Santo Paraclito
ti renda grazie così come a te e a lui piace, per ogni cosa, Lui che ti basta sempre in tutto e per il quale a noi hai fatto cose tanto grandi. Alleluia.







 





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SAN FRANCESCO E LE FONTI 1096

F.F. 1096 
...Quanti attendono alla perfezione devono purificarsi ogni giorno col lavacro delle lacrime.
E ne dava lui stesso la dimostrazione.
Benché avesse già raggiunto una meravigliosa purezza di cuore e di corpo, non cessava di purificare gli occhi del suo spirito con un profluvio di lacrime, senza badare al danno che ne subivano gli occhi del corpo. Infatti, in conseguenza del continuo piangere, aveva contratto una gravissima malattia agli occhi.
Perciò ii medico cercava di persuaderlo a desistere dal piangere, se voleva sfuggire alla cecità Ma il Santo replicava:
" O fratello medico, non si deve, per amore della vista che abbiamo in comune con le mosche, allontanare da noi, neppure in piccola misura, la luce eterna, che viene a visitarci.
*Il dono della vista non l'ha ricevuto lo spirito per il bene del corpo, ma l'ha ricevuto il corpo per il bene dello spirito".*
Preferiva, evidentemente, perdere la luce degli occhi, piuttosto che soffocare la devozione dello spirito, frenando le lacrime, che mondano l'occhio interiore e lo rendono capace di vedere Dio.

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1072-1074

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F.F.1072-1073 

..Francesco, pastore del piccolo gregge, ispirato dalla grazia divina, *condusse i suoi dodici frati a Santa Maria della Porziuncola,* perché voleva che l'Ordine dei minori crescesse e si sviluppasse, sotto la protezione della Madre di Dio, là dove, per i meriti di lei, aveva avuto inizio.
Là, inoltre, divenne *araldo del Vangelo*.
Incominciò, infatti, a percorrere città e villaggi e ad annunziarvi il regno di Dio, non basandosi sui discorsi persuasivi della sapienza umana, ma sulla dimostrazione di spirito e di potenza.
A chi lo vedeva, sembrava un uomo dell'altro mondo:
uno che, la mente e il volto sempre rivolti al cielo, si sforzava di attirare tutti verso l'alto.
Da allora *la Vigna di Cristo incominciò a produrre germogli profumati del buon odore del Signore, e frutti abbondanti con fiori soavi di grazia e di santità.*
Moltissimi, infiammati dalla sua predicazione, si vincolavano alle nuove leggi della penitenza, secondo la forma indicata dall'uomo di Dio.
Il servo di Cristo stabilì che la loro forma di vita si denominasse *Ordine dei Fratelli della Penitenza.*
Questo nuovo Ordine ammetteva tutti chierici e laici vergini e coniugi dell'uno e dell'altro sessò, perché la via della penitenza è comune per tutti quelli che vogliono tendere al cielo.
E i miracoli compiuti da alcuni dei suoi seguaci sono lì a mostrarci quanto Dio lo consideri degno di merito .