martedì 2 giugno 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 2247

TESTIMONIANZE SU S:FRANCESCO

A) ODDONE DI CHERITON
2247 Un giorno fu sottoposta a frate Francesco la questione: chi avrebbe provveduto al sostentamento  po' di tempo lo nutrì per conto suo; poi lo portò alla reggia perché da qui in avanti provvedesse il re al suo sostentamento. Appena fu recato al re l'annuncio della venuta di quella donna, disse: « Tanti uomini perfidi e inutili mangiano alla mensa regia, è ben giusto che mio figlio possa prendere il suo nutrimento tra loro ». E frate Francesco diede questa interpretazione: « Io sono la donna che il Signore ha reso feconda con la sua parola, ed ho generato questi figli spirituali. Se dunque il Signore provvede a tante persone ingiuste, non c'è da stupirsi che egli provvederà al sostentamento particolarmente per i propri figli ».

dei suoi frati, visto che accettava indifferentemente tutti quelli che si presentavano. Rispose con questa parabola: Un re amò una donna nel bosco e la rese incinta. Essa diede alla luce un figlio e per un

SAN FRANCESCO E LE FONTI 282

LA SETTIMANA SANTIFICATA
Un’orazione da recitare ogni giorno per ringraziare il Signore del Suo Divino intervento nella nostra vita.
"Benediciamo il Signore Iddio vivo e vero, e rendiamo a Lui la lode, la gloria e ogni bene per sempre. Amen. Amen. Fiat. Fiat."
Benedizione che il beato Francesco recitava sempre alla fine dell'ufficio. (FF 282)


lunedì 1 giugno 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI La Verna 25

LA MORTE DI SAN FRANCESCO
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Dopo aver ricevuto le Stimmate alla Verna San Francesco ritorna ad Assisi, è stanco, la salute lo sta abbandonando, la malattia agli occhi lo sta portando sempre più verso la cecità. Viene aiutato e curato dai suoi confratelli, dal Vescovo di Assisi. Viene ospitato anche da Chiara e le sorelle clarisse. Nasconde le sue Stimmate, si dice che solo Santa Chiara fosse a conoscenza di questo grande regalo ricevuto da Gesù Cristo. 
Questo periodo di calvario e veloce degrado fisico gli da la forza e l'ispirazione di scrivere quella che sarà la sua opera più nota: "Il Cantico delle Creature". 
San Francesco sente che la fine della vita terrena si avvicina, vuole che questo accada nella sua Casa Madre: la Porziuncola. Vi si reca la sera del 3 ottobre 1226 e qui avviene il "suo ritorno al Padre". Il suo corpo viene trovato dal Fratello Leone il mattino seguente, è in questo giorno che San Francesco viene da sempre festeggiato. San Francesco fu canonizzato nel luglio del 1228 da Papa Gregorio IX. 
Il dipinto che mostra la morte di San Francesco è di Emanuele da Como (si noti la grande differenza di
stile pittorico rispetto alle altre). E' l'unica opera di questo autore seicentesco, che narra la vita del Santo, rimasta nel Corridoio delle Stimmate. Altri dipinti di Emanuele da Como sono presenti al Santuario della Verna, li potete vedere nelle pagine successive.


SAN FRANCESCO E LE FONTI La Verna 24

IL SAIO DI S: FRANCESCO ESPOSTO ALLA VERNA
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Pochi giorni dopo aver ricevuto le stimmate, San Francesco lascia La Verna per far ritorno ad Assisi. Lungo questo percorso il "poverello di Assisi" si ferma al Castello di Menteauto, nei pressi del Passo della Libbia, una strada che da Arezzo conduce verso Anghiari Sansepolcro. Tale luogo era un "punto di appoggio" frequente dei pellegrinaggi di Francesco, e i Conti Barbolani, proprietari del castello ed amici ed estimatori del Santo da sempre, erano ben felici di ospitarlo ogni volta si trovasse in zona. 
Come detto, anche in questo suo ultimo viaggio La Verna - Assisi, San Francesco fa tappa a Monteauto. Alla sua ripartenza da qui lascia, o dona, al Conte Alberto Barbolani, l'abito che indossava pochi giorni prima al momento che aveva ricevuto le Sacre Stigmate. 
I Conti Barbolani conservarono nel loro castello questa veste, o saio, di Francesco fino al 1503 quando, con una sorta di "furto camuffato da opera necessaria", la Repubblica Fiorentina portò l'abito a Monte alla Croci a Firenze, un convento francescano da pochi anni ultimato e dove evidentemente si riteneva che l'abito potesse avere giusta e motivata collocazione. Qui rimase fino al 1571 quando per volontà di Cosimo I fu trasferito nella Chiesa di Ognissanti a Firenze. In questa chiesa è rimasto fino alla primavera del 2001 quando è stato trasferito alla Verna, il luogo sicuramente più meritevole di conservarlo. Si trova esposto, ben protetto da una teca, nella cappella delle reliquie di San Francesco nella Basilica Maggiore. 
Dalle dimensioni della veste si potrebbe dedurre che San Francesco fosse di statura piuttosto bassa.
Come si nota dalla foto, in corrispondenza della vita, sul punto della stimmate sul costato, manca una parte di tessuto: è il frutto di piccole ma tante asportazioni di tessuto per farne delle reliquie. Il saio delle stimmate di San Francesco era stato l'ultima volta alla Verna nel settembre del 1224 nella sua funzione di abito, dopo vari spostamenti e contese vi è ritornato, giustamente, dopo 777 anni.