venerdì 31 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 69-70

 Fonti Francescane 69-70
Tutti amiamo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la capacità e la fortezza, con tutta l’intelligenza, con tutte le forze, con tutto lo slancio, tutto l’affetto, tutti i sentimenti più profondi, tutti i desideri e la volontà il Signore Iddio, il quale a tutti noi ha dato e dà tutto il corpo, tutta l’anima e tutta la vita; che ci ha creati, redenti, e ci salverà per sua sola misericordia; Lui che ogni bene fece e fa a noi miserevoli e miseri, putridi e fetidi, ingrati e cattivi.
Nient’altro dunque dobbiamo desiderare, niente altro volere, nient’altro ci piaccia e diletti, se non il
Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero Dio, il quale è il bene pieno, ogni bene, tutto il bene, vero e sommo bene, che solo è buono, pio, mite, soave e dolce, che solo è santo, giusto, vero, santo e retto, che solo è benigno, innocente, puro, dal quale e per il quale e nel quale è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria di tutti i penitenti e giusti, di tutti i santi che godono insieme nei cieli.



giovedì 30 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 2874-2876


. Fonti Francescane 2874-2876

Lettera Seconda di Santa Chiara ad Agnese di Praga
Ti so ricca d'ogni virtù, e perciò rinuncio ad un lungo discorso e non voglio aggravarti di troppe parole, anche se tu non troveresti nulla di superfluo in quelle parole che potrebbero arrecarti qualche consolazione.
E giacché una sola è la cosa necessaria, di essa soltanto ti scongiuro e ti avviso per amore di Colui, al quale ti sei offerta come vittima santa e gradita.
Memore  del  tuo proposito, come un'altra Rachele, tieni sempre davanti agli occhi il punto di partenza. 
I risultati raggiunti, conservali; ciò che fai, fallo bene; non arrestarti ; ma anzi, con corso veloce e passo leggero, con piede sicuro, che neppure alla polvere permette di ritardarne l'andare, avanza confidente e lieta nella via della beatitudine che ti sei assicurata.
E non credere, e non lasciarti sedurre da nessuno che tentasse sviarti da questo proposito o metterti degli ostacoli su questa via, per impedirti di riportare all'Altissimo le tue promesse con quella perfezione alla quale ti invitò lo Spirito del Signore.



martedì 28 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1187

Fonti Francescane 1187
La dedizione instancabile alla preghiera, insieme con l'esercizio ininterrotto delle virtù, aveva fatto pervenire l'uomo di Dio (san Francesco) a così grande chiarezza di spirito che, pur non avendo acquisito la competenza nelle sacre Scritture mediante lo studio e l'erudizione umana, tuttavia, irradiato dagli splendori della luce eterna, scrutava le profondità delle Scritture con intelletto limpido e acuto.
Il suo ingegno, puro da ogni macchia, penetrava il segreto dei misteri, e dove la scienza dei maestri resta esclusa, egli entrava con l'affetto dell'amante.
Leggeva, di tanto in tanto, i libri sacri e riteneva tenacemente impresso nella memoria quanto aveva una volta assimilato: giacché ruminava continuamente con affettuosa devozione ciò che aveva ascoltato con mente attenta.



sabato 25 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 181-185

Fonti Francescane 181 - 185


L'altissimo Padre celeste, per mezzo del santo suo angelo Gabriele, Annunciò questo Verbo del Padre, così degno, così santo e glorioso, nel grembo della santa e gloriosa Vergine Maria, e dal grembo di lei ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità.
. Lui, che era ricco sopra ogni altra cosa, volle scegliere in questo mondo, insieme alla beatissima Vergine, sua madre, la povertà.
. E, prossimo alla passione, celebrò la pasqua con i suoi discepoli, e prendendo il pane, rese grazie, lo benedisse e lo spezzò dicendo: " Prendete e mangiate, questo è il mio corpo".
E prendendo il calice disse:
"Questo è il mio sangue della nuova alleanza, che per voi e per molti sarà sparso in remissione dei peccati".
Poi pregò il Padre dicendo:
" Padre, se è possibile passi da me questo calice".
E il suo sudore divenne simile a gocce di sangue che scorre per terra.
Depose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre dicendo:
" Padre, sia fatta la tua volontà; non come voglio io, ma come vuoi tu".
. E la volontà di suo Padre fu questa, che il suo figlio benedetto e glorioso, che egli ci ha donato ed è nato per noi, offrisse se stesso, mediante il proprio sangue, come sacrificio e vittima sull'altare della croce, non per se, poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose,ma in espiazione dei nostri peccati,lasciando a noi l'esempio perché ne seguiamo le orme.
E vuole che tutti siamo salvi per mezzo di lui e che lo riceviamo col cuore puro e col nostro corpo casto.
.Ma pochi sono coloro che lo vogliono ricevere ed essere salvati per mezzo di lui, sebbene il suo giogo sia soave e il suo peso leggero.



SAN FRANCESCO E LE FONTI 1218

 Fonti Francescane 1218
- A una bambina cieca di Bevagna (San Francesco) restituì la vista desiderata, spalmandole gli occhi con lo sputo per tre volte, nel nome della Trinità. -
- Una donna della città di Narni, colpita da cecità, recuperò la vista appena egli l'ebbe benedetta. -
- Un bambino di Bologna aveva un occhio tutto coperto da una macchia e non vedeva assolutamente niente. 
Non si riusciva a trovare nessun rimedio per aiutarlo.
Ma dopo che il servo del Signore gli ebbe fatto il segno della croce, dalla testa ai piedi, riacquistò una
vista limpidissima. In seguito entrò nell'Ordine dei frati minori e diceva di vederci molto più chiaro dall'occhio guarito che non dalI'occhio rimasto sempre sano. -



venerdì 24 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 224-225

Fonti Francescane 224 - 225
E poiché chi è da Dio Ascolta le Parole di Dio , perciò noi, che in modo tutto speciale siamo de­putati ai divini uffici, dobbiamo non solo ascoltare e praticare quello che Dio dice, ma anche, per radicare in noi l'altezza del nostro Creatore e la nostra sottomissione a lui, custodire i vasi sacri e i libri liturgici, che conten­gono le sue sante parole.

Perciò, ammonisco tutti i miei frati e li in­coraggio in Cristo perché, ovunque troveranno le divine parole scritte, come possono, le venerino e, per quanto spetti a loro, se non sono ben custodite o giaccio­no sconvenientemente disperse in qualche luogo, le rac­colgano e le ripongano in posto decoroso, onorando nelle sue parole il Signore che le ha pronunciate . 
Mol­te cose infatti sono santificate mediante le parole di Dio e in virtù delle parole di Cristo si compie il
sacra­mento dell'altare.



giovedì 23 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 747

 Fonti Francescane 747

(San Francesco) Voleva che i ministri della parola di Dio attendessero agli studi sacri e non fossero impediti da nessun altro impegno. 
Diceva infatti che sono stati scelti da un gran re per bandire ai popoli gli editti che ascoltano dalla sua bocca.
«Il predicatore (diceva) deve prima attingere nel segreto della preghiera ciò che poi riverserà nei discorsi. 
Prima deve riscaldarsi interiormente, per non proferire all'esterno fredde parole».
È  un  ufficio, sottolineava, degno  di  riverenza, e tutti  devono  venerare  quelli  che  lo  esercitano:
 
«Essi sono la vita del corpo, gli avversari dei demoni, essi sono la lampada del mondo».
Riteneva poi i dottori in sacra teologia degni di particolari onori.
Per questo una volta fece scrivere come norma generale:
«Dobbiamo onorare e venerare tutti i teologi e quanti ci dispensano la parola di Dio come quelli che ci somministrano spirito e vita».




mercoledì 22 marzo 2017

DALLE FONTI FRANCESCANE 1051

Fonti Francescane 1051

Nella chiesa della Vergine Madre di Dio dimorava, dunque, il suo servo Francesco e supplicava insistentemente con gemiti continui Colei che concepì il Verbo pieno di grazia e di verità, perché si degnasse di farsi sua avvocata. 
E la Madre della misericordia ottenne con i suoi meriti che lui stesso concepisse e partorisse lo spirito della verità evangelica.
Mentre un giorno ascoltava devotamente la messa degli Apostoli, sentì recitare il brano del Vangelo in cui Cristo, inviando i discepoli a predicare, consegna loro la forma di vita evangelica, dicendo: 
Non tenete né oro né argento né denaro nelle vostre cinture, non abbiate bisaccie da viaggio, né due tuniche"né calzari, né bastone.
Questo udì, comprese e affidò alla memoria l'amico della povertà apostolica e, subito, ricoImo di indicibile letizia, esclamò:
«Questo è ciò che desidero questo è ciò che bramo con tutto il cuore!».
Si toglie i calzari dai piedi; lascia il bastone; maledice bisaccia e denaro e, contento di una sola
tonachetta, butta via la cintura e la sostituisce con una corda e mette ogni sua preoccupazione nello scoprire come realizzare a pieno le parole sentite e adattarsi in tutto alla regola della santità, dettata agli apostoli.-



lunedì 20 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 514

Fonti Francescane 514

«Quanto glorioso è questo Santo (San Francesco), di cui un discepolo contemplò l'anima ascendere in cielo. 
Bella come la luna, splendente come il sole, mentre ascendeva raggiava di gloria in mezzo ad una nube candida. 
O vera luce del mondo, che rifulgi più del sole nella Chiesa di Cristo, già ci hai nascosto i tuoi raggi e, ritlrandoti nella splendida patria celeste, hai scambiato la nostra compagnia di miseri mortali con quella degli angeli e dei beati! 
O insigne specchio della nostra religione, non deporre con la tua carne mortale la cura dei tuoi figli. 
Tu sai bene in quali pericoli li hai lasciati, ora che nelle innumerevoli fatiche e nelle frequenti prove non ci sei più tu che con la tua benevola presenza in ogni momento li confortavi e li rianimavi. 
O padre santissimo, veramente misericordioso, sempre pronto alla compassione e al perdono per i tuoi figli erranti! 
Ti benediciamo, dunque, padre amoroso, unendo la nostra alla benedizione dell'Altissimo, il quale è sempre Dio benedetto su tutte le cose.
Amen




SAN FRANCESCO E LE FONTI 2803

Fonti Francescane 2803
- Se accadesse, il che non sia, che fra una sorella e l'altra sorgesse talvolta, a motivo di parole o di segni, occa­sione di turbamento e di scandalo, quella che fu causa di turbamento, subito, prima di offrire davanti a Dio l'offerta della sua orazione, non soltanto si getti umilmente ai piedi dell'altra domandando perdono, ma anche con semplicità la preghi di intercedere per lei presso il Signore perché la perdoni.
L'altra poi, memore di quella parola del Signore:
«Se non perdonerete di cuore, nemmeno il Padre vostro celeste perdonerà voi, perdoni generosamente alla sua sorella ogni offesa fattale». -



mercoledì 15 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1448

Fonti Francescane 1448
(i frati) Profondamente umili e maturi nella carità, ognuno nutriva per il fratello i sentimenti che si hanno verso un padre e signore. 
Quelli che, per l'incarico che ricoprivano o per qualità personali, avevano nella fraternità un ruolo preminente, si facevano più umili e piccoli di tutti. 
E ognuno era disposto alla obbedienza più generosa, sempre disponibile al volere del superiore, senza cercare se l'ordine ricevuto fosse giusto o no, perché convinto che qualsiasi comando era conforme alle disposizioni del Signore. 
In tal modo, riusciva agevole e dolce eseguire qualunque precetto.
Stavano attenti a non cadere vittime di desideri sregolati.
Erano giudici implacabili di se stessi, e preoccupati di non nuocersi l'un l'altro in nessuna maniera.



sabato 11 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 2901-2903

Fonti Francescane 2901-2903
Te veramente felice! 
Ti  è
concesso  di  godere di questo sacro convito, per poter aderire  con  tutte  le fibre del  tuo cuore a
Colui, la cui bellezza è l'ammirazione instancabile delle beate schiere del cielo.
L'amore di lui rende felici, la contemplazione ristora, la benignità ricolma.
La soavità di lui pervade tutta l'anima, il ricordo brilla dolce nella memoria.
Al suo profumo i morti risorgono e la gloriosa visione di lui formerà la felicità dei cittadini della Gerusalemme celeste.
E poiché questa visione di lui è splendore dell'eterna gloria , chiarore della luce perenne e specchio senza macchia , ogni giorno porta l'anima tua, o regina, sposa di Gesù Cristo, in questo specchio e scruta in esso continuamente il tuo volto, perché tu possa così adornarti tutta all'interno e all'esterno, vestita e circondata di varietà, e sii parimenti adorna con i fiori e le vesti di tutte le virtù, come conviene a te, figlia e sposa carissima del sommo Re.
In questo specchio poi rifulgono la beata povertà, la santa umiltà e l'ineffabile carità; e questo tu potrai contemplare, con la grazia di Dio, diffuso su tutta la superficie dello specchio.




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SAN FRANCESCO E LE FONTI 2114-2115



Fonti Francescane 2114 - 2115
Cristo lo amò di un amore tutto speciale e fu a lui benigno e familiare, purificandolo, illuminandolo e formandolo, e lo trascinò dietro di sé perché seguisse i suoi esempi di perfezione; e gli apparve nella figura di un uomo confitto alla croce e talmente lo trasformò in se stesso, che da allora egli non visse per sé ma tutto crocifisso con Cristo.
Infatti Cristo era per lui sostanza, movimento, senso, luce e vita.
Alla memoria di lui, che portava come impressa col fuoco nell'intelletto e nell'affetto, era unito, e conformato a lui crocifisso e arcanamente immedesimato.
Tutto il suo essere, ogni desiderio, pensiero, parola e azione, li riceveva da Cristo; e tutto secondo lui e per amore di lui con umiltà, vigilanza e santità disponeva e compiva con perseveranza.
Cristo Gesù lo trovò fedele, obbediente, grato, semplice, retto e umile secondo il suo cuore, ed a lui rivelò la perfezione iniziale e finale della sua vita evangelica e della sua madre, degli apostoli e degli evangelisti; aprì l'orecchio di lui e l'istruì con abbondanza di operazioni celesti, incorruttibili e perfette, prese dimora nel suo cuore sulle sue labbra e nelle sue opere.

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martedì 7 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 143-145

Fonti Francescane 143 - 145
Per cui lo Spirito del Signore, che abita nei suoi fedeli, è lui che riceve il Santissimo Corpo e il Sangue del Signore. 
Tutti gli altri, che non partecipano dello stesso Spirito e presumono ricevere il Santissimo Corpo e Sangue del Signore, mangiano e bevono la loro condanna. 
Perciò:
Figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore?
Perché non conoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio?
Ecco ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull'altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli si mostrò nella vera Carne, così anche ora si mostra a noi nel Pane Consacrato. E come essi con gli occhi del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma, contemplandolo con gli occhi dello spirito, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che questo è il Suo Santissimo Corpo e sangue vivo e vero.
E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli, come egli stesso dice: 
  "Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo".




SAN FRANCESCO E LE FONTI 1068

 Fonti Francescane 1068
Quando. poi i frati gli chiesero che insegnasse loro a pregare, disse: Quando pregate, dite: 
Padre nostro,
e:
«Ti adoriamo, o Cristo, in tutte le tue chiese che sono in tutto il mondo, e ti benediciamo, perché, per mezzo della tua santa croce, hai redento il mondo».



SAN FRANCESCO E LE FONTI 682

Fonti Francescane 682
Quando (San Francesco) pregava nelle selve e in luoghi solitari, riempiva i boschi di gemiti, bagnava la terra di lacrime, si batteva con la mano il petto; e lì, quasi approfittando di un luogo più intimo e riservato, dialogava spesso ad alta voce col suo Signore: rendeva conto al Giudice, supplicava il Padre, parlava all'Amico, scherzava amabilmente con lo Sposo. 
E in realtà, per offrire a Dio in molteplice olocausto tutte le fibre del cuore, considerava sotto diversi aspetti Colui che è sommamente Uno. Spesso senza muovere le labbra, meditava a lungo dentro di sé e, concentrando all'interno le potenze esteriori, si alzava con lo spirito al cielo. 
In tale modo dirigeva tutta la mente e l'affetto a quell'unica cosa che chiedeva a Dio:
Non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato in preghiera vivente.



giovedì 2 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 4

Fonti Francescane 4
La regola e vita dei frati è questa, cioè vivere in obbedienza, in castità e senza nulla di proprio, e seguire la dottrina e l’esempio del Signore nostro Gesù Cristo, il quale dice:
«Se vuoi essere perfetto, va’, vendi tutto quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e poi vieni e seguimi.
(Lc 18,22; Mt 19,21);
e:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24);
e ancora:
«Se qualcuno vuole venire a me e non odia il padre, la madre, la moglie e i figli, i fratelli e le sorelle e
anche la sua vita stessa non può essere mio discepolo» 
(Lc 14,26).
E:
«Chiunque avrà lasciato il padre o la madre, i fratelli o le sorelle, la moglie o i figli, le case o i campi per amore mio, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna»
(Cfr. Mt 19,29; Mc 10,29; Lc 18,29).




mercoledì 1 marzo 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 796

 Fonti francescane 796
Mentre si trovava presso San Damiano, il Padre fu supplicato più volte dal suo vicario di esporre alle sue figlie la parola di Dio e, alla fine, vinto da tanta insistenza, accettò.

Quando furono riunite come di consueto per ascoltare la parola del Signore, ma anche per vedere il Padre, Francesco alzò gli occhi al cielo, dove sempre aveva il cuore e cominciò a pregare Cristo. 
Poi ordinò che gli fosse portata della cenere, ne fece un cerchio sul pavimento tutto attorno alla sua persona, ed il resto se lo pose sul capo.
Le religiose aspettavano e, al vedere il Padre immobile e in silenzio dentro al cerchio di cenere, sentivano l'animo invaso dallo stupore. 
Quando, ad un tratto, il Santo si alzò e nella sorpresa generale in luogo del discorso recitò il salmo Miserere. 
E appena finito, se ne andò rapidamente fuori.
Per questo comportamento carico di significato, le serve del Signore provarono tanta contrizione, che scoppiarono in un profluvio di lacrime e a stento si trattennero dal punirsi con le loro stesse mani.
Col fatto aveva insegnato loro a stimarsi cenere, e inoltre che il suo cuore non provava altro sentimento a loro riguardo che non fosse conforme a questo pensiero.
Questa era la sua condotta con le religiose, queste le sue visite utilissime, rare però e giustificate da necessità. 
Questa la sua volontà per tutti i frati: essi dovevano servirle per amore di Cristo, di cui sono serve, ma in modo da guardarsi sempre, come uccelli, dai lacci tesi davanti a loro.