mercoledì 28 ottobre 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1920

SAN FRANCESCO E IL PURGATORIO

Da “I FIORETTI” : FF 1920
………..E nella detta apparizione serafica Cristo, il quale apparia, sì parlò a santo Francesco certe cose secrete ed alte, le quali santo Francesco in vita sua non volle rivelare a persona, ma dopo la sua vita il rivelò, secondo che si dimostra più giù; e le parole furono queste: “Sai tu—disse Cristo—quello ch’io t’ho fatto? Io t’ho donato le stimate che sono i segnali della mia passione, acciò che tu sia il mio gonfaloniere. E siccome io il dì della morte mia discesi al limbo, e tutte l’anime ch’io vi trovai ne trassi in virtù di queste mie istimate; e così a te concedo ch’ogni anno, il dì della morte tua, tu vada al purgatorio, e tutte l’anime de’ tuoi tre Ordini, cioè Minori, Suore e Continenti, ed eziandio degli altri i quali saranno istati a te divoti, i quali tu vi troverai, tu ne tragga in virtù delle tue istimate e menile alla gloria di paradiso, acciò che tu sia a me conforme nella morte, come tu se’ nella vita”.




martedì 27 ottobre 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 2022-2023

DALLE FONTI FRANCESCANE 2022-2023
"Sacrum Commercium"
2022 63. E quando della gloria di tanta penuria si furono saziati più che se avessero
avuto abbondanza di ogni cosa, innalzarono lodi al Signore, al cui cospetto avevano trovato
tanta grazia, e condussero la Povertà al luogo del riposo, perché era stanca. E così si adagiò
ignuda sopra la nuda terra.
Chiese inoltre un guanciale per il suo capo. E quelli subito portarono una pietra e la
posero sotto il capo di lei.
Ed ella, dopo un sonno placidissimo e non appesantito da cibo né da bevanda si alzò
alacremente, chiedendo che le fosse mostrato il chiostro. La condussero su di un colle e le
mostrarono tutt'intorno la terra fin dove giungeva lo sguardo, dicendo: «Questo, signora, è il
nostro chiostro ».
MADONNA POVERTA' BENEDICE I FRATI
E LI AMMONISCE A PERSEVERARE
NELLA GRAZIA RICEVUTA
2023 64. Allora ordinò loro di sedere tutti insieme e rivolse ad essi parole di vita, dicendo: «
Siate benedetti, figli miei, dal Signore Iddio che ha creato il cielo e la terra, perché mi avete accolta
nella vostra casa con tale pienezza di carità, che oggi stando con voi mi è parso di stare nel
paradiso del Signore. Perciò sono piena di gioia, sovrabbondo di consolazione, e chiedo perdono di
aver tardato tanto a venire da voi. Veramente il Signore è con voi, e io non lo sapevo. Ecco,
quello che tanto ho cercato, ora lo contemplo, quello che ho tanto desiderato, ora è mio,
perché in terra mi sono unita a uomini che sono per me immagine fedele di Colui che è mio
sposo nel cielo. Benedica il Signore il vostro coraggio e gradisca il lavoro delle vostre mani ».
COMMENTO
La vita cristiana deve essere conformata a Cristo ed è tutt'altro che facile. Per realizzarla occorre vuotare il nostro cuore con la povertà interiore e riempirlo dello Spirito Santo; il brano appena letto: "Le sacre nozze del beato Francesco con madonna Povertà", ce ne svela il segreto.



venerdì 23 ottobre 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 265a

ESORTAZIONE ALLA LODE DI DIO
Mariano Fiorentino (+1523) afferma che queste Lodi erano nel Convento dell'Eremita (Terni), e che erano autografe di San France sco.
TEMETE DIO
Temete Dio e dategli gloria.
Il Signore,
E’ degno di ricevere la lode e l'onore.
Lodate il Signore
Tutti voi che lo temete.
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Cielo e terra date a Lui la lode.
Fiumi tutti lodate il Signore.
Benedite, Figli di Dio il Signore.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore,
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia. Alleluia. Alleluia! O Re d'israele!
Ogni vivente dia lode al Signore.
Lodate il Signore, perché è buono;
tutti voi che leggete queste cose,
benedite il Signore.
Creature tutte, benedite il Signore.
Uccelli tutti del cielo,
lodate il Signore.
Fanciulli tutti
lodate il Signore.
Giovani e fanciulle
lodate il Signore.
L'Agnello che è stato immolato
è degno di ricevere
lode, gloria e onore.
Sia benedetta la santa Trinità
e l'indivisa Unità.
San Michele Arcangelo,
difendici nella lotta.

FF 265a



giovedì 22 ottobre 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 760

DALLE FONTI FRANCESCANA 760

Vita Seconda di Tommaso da Celano

760 E inoltre chi possiede la stessa premura di Francesco per i sudditi? Egli alzava sempre le mani al cielo in favore dei veri Israeliti, e a volte, dimentico di sé, provvedeva prima alla salvezza dei fratelli. Si prostrava ai piedi della Maestà divina, offriva un sacrificio spirituale per i suoi figli, e pregava Dio a beneficarli. Vegliava con trepido amore sul piccolo gregge, che si era condotto dietro, perché non gli capitasse che, dopo aver lasciato questo mondo, perdesse anche il cielo. Ed era convinto che un giorno sarebbe rimasto senza gloria, se nello stesso tempo non ne avesse reso meritevoli e partecipi quanti gli erano stati affidati, e che il suo spirito dava alla luce con dolore maggiore di quello provato dalle viscere materne.

COMMENTO
Domandiamoci: chi possiede la stessa premura di Francesco per i suoi compagni? Egli alzava sempre le mani al cielo in loro favore: dimentico di sè, provvedeva prima alla salvezza dei fratelli Si prostrava ai piedi della Maestà divina, offriva un sacrificio spirituale per i suoi figli, e piegava Dio a beneficarli. Vegliava con trepido amore sul piccolo gregge, che si era condotto dietro,perchè non gli capitasse che, dopo aver lasciato questo mondo ,



perdesse anche il cielo. Ed era convinto che un giorno sarebbe rimasto senza gloria, se nello stesso tempo non ne avesse reso meritevoli e partecipi quanti gli erano stati affidati, e che il suo spirito dava alla luce con dolore maggiore di quello provato dalle viscere materne.

SAN FRANCESCO E LE FONTI 152

"Non sono venuto per essere servito, ma per servire. " dice il Signore 
AMMONIZIONI 152

L' autorità nel pensiero francescano è intesa esclusivamente come servizio, mai come potere o come prestigio. Una vita di servizio non è mai inutile, è solo senza pretese : siamo servi, la nostra gloria è di avere servito Dio nei fratelli.



mercoledì 14 ottobre 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 26

DALLE FONTI FRANCESCANE 26
Regole ed Esortazioni
[26] Si guardino i frati, ovunque saranno, negli eremi o in altri luoghi, di non appropriarsi di alcun luogo e di non contenderlo ad alcuno.
E chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà. E ovunque sono i frati e in qualunque luogo si incontreranno, debbano rivedersi volentieri e con gioia di spirito e onorarsi scambievolmente senza mormorazione.
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C'è un episodio narrato dalla Compilazione di Assisi e da altre fonti, che riguarda i ladroni che Francesco incontrò in un eremo sopra Borgo San Sepolcro? Questi, di tanto in tanto, si recavano al convento a domandare del pane; ma derubavano anche i passanti e quindi i frati erano incerti sul da farsi.
Francesco suggerì ai suoi frati di recarsi nel bosco, di portare del cibo ai ladroni, di servirli e chiedere loro un primo piacere: che almeno non percuotessero e non maltrattassero i derubati; quindi di tornare di nuovo, con cibo ancor più abbondante, e di chiedere loro di ravvedersi. I ladroni, commossi dall’affabilità dei frati, cambiarono vita: alcuni addirittura entrarono nell’Ordine.
Considerando quei ladroni come persone, accogliendoli senza pregiudizi, rispettando i loro tempi di maturazione, Francesco li condusse alla vita onesta, al lavoro, alcuni persino a compiere una scelta radicale per Dio e per l’edificazione del suo regno.