domenica 7 agosto 2016

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1564

ULTIME VOLONTA' 
FF1564 17.
In quei giorni stessi e proprio nella celletta dove aveva così parlato a messer Bonaventura, una sera fu preso da 
conati di vomito, a causa della sua malattia di stomaco. E 
nel violento sforzo che fece per rigettare, mandò fuori sangue, e ciò per tutto il corso della notte, fino 
al mattino. 
I suoi compagni, vedendolo in procinto di morire per lo sfinimento e i dolori della malattia, con molta angoscia e piangendo gli dissero: « Padre, che facciamo? Dona la tua 
benedizione a noi e agli altri tuoi fratelli. E lascia ai tuoi fratelli un memoriale della tua volontà, affinché, se il Signore ti vorrà chiamare da questo mondo, possano sempre tenere in
mente e ripetere: " Il nostro padre, sul punto di morire, ha lasciato queste parole ai suoi fratelli e figli! » ».
Francesco disse: « Chiamatemi frate Benedetto da Piratro ». Era questi sacerdote, uomo equilibrato e santo, ascritto all'Ordine fino dai primordi, e talvolta celebrava per
Francesco in quella stessa cella.
Infatti il Santo, sebbene infermo, sempre e volentieri, quando
gli era possibile, voleva ascoltare devotamente la Messa.
Arrivato Benedetto, gli disse Francesco: « Scrivi che io benedico tutti i miei frati che attualmente sono nell'Ordine e 
quelli che vi entreranno sino alla fine del mondo ».
Era abitudine di Francesco alla fine di tutti i Capitoli, quando i frati erano riuniti, di dare la benedizione a tutti i presenti e agli altri che facevano parte dell'Ordine, e benediceva altresì
tutti coloro che vi sarebbero entrati in futuro.
E non solo in occasione dei Capitoli, ma molto di frequente benediceva tutti i frati, sia quelli già nell'Ordine, sia quanti vi sarebbero venuti in seguito. 
Francesco riprese: « Siccome per lo sfinimento e le sofferenze della malattia non posso parlare, esprimo brevemente ai miei fratelli la mia volontà in questi tre ricordi. In memoria della mia benedizione e della mia ultima volontà, i frati sempre si amino e rispettino l'un l'altro; amino e rispettino sempre la santa povertà, nostra signora; 
sempre siano lealmente sottomessi ai prelati e a tutti i chierici della santa madre Chiesa ».
Era solito ammonire i frati a temere ed evitare il malesempio. E ma
lediceva tutti quelli che, a causa dei loro pravi e malvagi esempi, provocavano la gente a imprecare contro l'Ordine e i frati, anche quelli santi e pieni di bontà, che così ne soffrivano vergogna e afflizione