(San Francesco) Voleva che i ministri della parola di Dio attendessero agli studi sacri e non fossero impediti da nessun altro impegno.
Diceva infatti che sono stati scelti da un gran re per bandire ai popoli gli editti che ascoltano dalla sua bocca.
«Il predicatore (diceva) deve prima attingere nel segreto della preghiera ciò che poi riverserà nei discorsi.
Prima deve riscaldarsi interiormente, per non proferire all'esterno fredde parole».
È un ufficio, sottolineava, degno di riverenza, e tutti devono venerare quelli che lo esercitano:
«Essi sono la vita del corpo, gli avversari dei demoni, essi sono la lampada del mondo».Riteneva poi i dottori in sacra teologia degni di particolari onori.
Per questo una volta fece scrivere come norma generale:
«Dobbiamo onorare e venerare tutti i teologi e quanti ci dispensano la parola di Dio come quelli che ci somministrano spirito e vita».
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