DALLE FONTI FRANCESCANE 172-75
AMMONIZIONI
[171] Beato il servo che, quando parla, non manifesta tutte le sue cose, con la speranza di una mercede, e non è
veloce a parlare, ma sapientemente pondera di che parlare e come rispondere. Guai a quel religioso che non custodisce
nel suo cuore i beni che il Signore gli mostra e non li manifesta agli altri nelle opere, ma piuttosto, con la speranza di una
mercede, brama manifestarli agli uomini a parole. Questi riceve già la sua mercede e chi ascolta ne riporta poco frutto.
[172] Beato il servo che è disposto a sopportare così pazientemente da un altro la correzione, l'accusa e il rimprovero,
come se li facesse a sé. Beato il servo che, rimproverato, di buon animo accetta, si sottomette con modestia, umilmente
confessa e volentieri ripara. Beato il servo che non è veloce a scusarsi e umilmente sopporta la vergogna e la riprensione
per un peccato, sebbene non abbia commesso colpa.
[173] Beato il servo che viene trovato così umile tra i suoi sudditi come quando fosse tra i suoi padroni. Beato il servo
che si mantiene sempre sotto la verga della correzione. E' servo fedele e prudente colui che di tutti i suoi peccati non
tarda a punirsi, interiormente per mezzo della contrizione ed esteriormente con la confessione e con opere di riparazione.
[174] Beato il servo che tanto è disposto ad amare il suo fratello quando è infermo, e perciò non può ricambiargli il servizio, quanto l'ama quando è sano, e può ricambiarglielo.
[175] Beato il servo che tanto amerebbe e temerebbe un suo fratello quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui, e non direbbe dietro le sue spalle niente che con carità non possa dire in sua presenza.
Commento
Che il vero cristiano debba essere contrassegnato dalla carità è una certezza, ma il calare questa certezza nella pratica della vita di ogni giorno costituisce il più grosso dei problemi. Per risolvere esattamente questo problema, facciamoci aiutare dal nostro istruttore san Francesco. Nelle AMMONIZIONI ci insegna il segreto per arrivare alla carità perfetta: nel confronto tra l' -io- e il -tu- , tra gli interessi miei e gli interessi tuoi, e capovolgere i valori gerarchizzati ingiustamente dal peccato originale: mettere il -tu- al di sopra dell' -io- e gli interessi del prossimo prima dei miei.
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