DALLE FONTI FRANCESCANE 203
Lettera ai fedeli
XI.
DI COLORO CHE NON FANNO PENITENZA.
[203] 63 Invece, tutti coloro che non vivono nella penitenza, e non ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, 64 e compiono vizi e peccati, e che camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri, e non osservano quelle cose che hanno promesso, 65 e servono con il proprio corpo il mondo, gli istinti della carne, le cure e le preoccupazioni del mondo le cure di questa vita, 66 ingannati dal diavolo, di cui sono figli e ne compiono le opere, costoro sono ciechi, poiché non vedono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo.
67 Questi non posseggono la sapienza spirituale, poiché non hanno in se il Figlio di Dio, che è la vera sapienza del Padre. Di essi dice la Scrittura: " La loro sapienza è stata divorata". 68 Essi vedono, conoscono, sanno e fanno il male e consapevolmente perdono le loro anime.
[204] 69 Vedete, o ciechi, ingannati dai nostri nemici, cioè dalla carne, dal mondo e dal diavolo, che al corpo è dolce fare il peccato ed è cosa amara servire Dio, poiché tutte le cose cattive, vizi e peccati, escono e procedono dal cuore degli uomini come dice il Signore nel Vangelo. 70 E così non possedete nulla né in questo mondo né nell'altro. 71
Credete di possedere a lungo le vanità di questo secolo, ma vi ingannate, perché verrà il giorno e l'ora che non pensate, non conoscete e ignorate.
COMMENTO
San Francesco ci offre l'aiuto a realizzare il proposito di non commettere più i peccati. Le stesse esortazioni che cercò di far pervenire ai cristiani del suo tempo con la Lettera a tutti i fedeli, oggi le rivolge a noi. Accogliamo sia l'esortazione a fare una buona confessione rinnovatrice, sia l'incoraggiamento a risanare la radice del cuore "cattivo", da cui procedono "i vizi e i peccati". Facciamo in modo che la nostra coscienza sia illuminata dalla luce del Signore nostro Gesù Cristo.
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