venerdì 5 maggio 2017

SAN FRANCESCO E LE FONTI 2129



Dalle Fonti Francescane 2129

Il ricorrere alla mensa del Signore e il chiedere l'elemosina di porta in porta è segno di grande umiltà e di ineffabile dignità e partecipazione alla stessa mensa del re della gloria.
Infatti il beato Francesco aveva appreso da Cristo che per i poveri evangelici il domandare l'elemosina per amore del Signore Iddio è grande dignità e onore incomparabile davanti a Dio e davanti agli uomini, perché nulla possiamo paragonare all'amore di Dio, di tutte le cose che sono state create nel cielo e sulla terra. 
Il Padre celeste ha creato per l'utilità degli uomini tutte le cose e per amore del suo Figlio diletto, dopo il peccato tutte sono concesse in elemosina sia per coloro che ne sono degni sia per gli indegni.
Perciò quando si domanda per amore del Signore Iddio e viene dato per amore di Cristo Gesù, suo Figlio, che per noi si è fatto povero per renderci ora ricchi con la sua povertà nella grazia e santificarci nella gloria dei beati in futuro, si può chiamarlo pane degli angeli piuttosto che cibo del corpo.
Questo dice nella sua Regola, secondo che aveva ricevuto da Cristo: « I frati non abbiano come proprio nulla, né casa, né luogo, né alcun'altra cosa. 
E come pellegrini e forestieri in questo mondo, servendo al Signore in povertà ed umiltà, vadano a chiedere l'elemosina con fiducia. 
Né c'è bisogno che si vergognino, perché il Signore si è fatto povero per noi in questo mondo.
E questo, fratelli miei carissimi, il vertice di quella altissima povertà, che vi costituisce eredi e re del regno dei cieli, facendovi poveri di cose e ricchi di virtù. 
Questa sia la vostra porzione che vi conduce alla terra dei viventi.
A questa totalmente uniti, fratelli carissimi, non vogliate aver altro mai in questa vita, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo » .









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