DALLE FONTI FRANCESCANE 1653
. *LA GIOIA SPIRITUALE* .
. *LA GIOIA SPIRITUALE* .
Dal momento della conversione al giorno della morte, Francesco fu molto duro, sempre, con il suo corpo.
Ma il suo più alto e appassionato impegno fu quello di possedere e conservare in se stesso la gioia spirituale.
Affermava:
"Se il servo di Dio si preoccuperà di avere e conservare abitualmente la gioia interiore ed esteriore, gioia che sgorga da un cuore puro, in nulla gli possono nuocere i demoni, che diranno:
"Dato che questo servo di Dio si mantiene lieto nella tribolazione come nella prosperità, non troviamo una breccia per entrare in lui e fargli danno".
Una volta il Santo rimproverò uno dei compagni che aveva un'aria triste e una faccia mesta:
Perché mostri così la tristezza e I 'angoscia dei tuoi peccati ?
E una questione privata tra te e Dio.Pregalo che nella sua misericordia ti doni la gioia della salvezza.
Ma alla presenza mia e degli altri procura di mantenerti lieto.
Non conviene che il servo di Dio si mostri depresso e con la faccia dolente al suo fratello o ad altra persona".
Diceva altresì:"So che i demoni mi sono invidiosi per i benefici concessimi dal Signore per sua bontà.
E siccome non possono danneggiare me, si sforzano di insidiarmi e nuocermi attraverso i miei compagni.
Se poi non riescono a colpire né me né i compagni, allora si ritirano scornati.
Quando mi trovo in un momento di tentazione e di avvilimento, mi basta guardare la gioia del mio compagno per riavermi dalla crisi di abbattimento e riconquistare la gioia interiore".
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