martedì 7 aprile 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 674

DALLE FONTI FRANCESCANE 674

Vita Seconda di Tommaso da Celano

CAPITOLO LIV

DONA IL MANTELLO AD UN ALTRO POVERO

674

87. In altra circostanza, mentre ritornava da Siena, si imbatté in un povero. Il Santo disse al compagno: "Fratello, dobbiamo restituire il mantello a questo poveretto, perché è suo. Noi l'abbiamo avuto in prestito sino a quando non ci capitasse di incontrare uno più povero".

Il compagno, che aveva in mente il bisogno del Padre caritatevole, opponeva forte resistenza perché non provvedesse all'altro trascurando se stesso.

"Io non voglio essere ladro--rispose il Santo--e ci sarebbe imputato a furto, se non lo dessimo ad uno più bisognoso". L'altro cedette, ed egli donò il mantello.

COMMENTO
Nella realizzazione del binomio fede-carità, ci sia di modello frate Francesco, il Santo che ha creduto con fede semplice e pura e che ha amato con carità serafica. In questo episodio, ma non è il solo, quello che è scioccante per noi, non è tanto il gesto di dare il mantello al povero, quanto il rispetto della di lui dignità personale. Non siamo dei padroni che -, per degnazione- facciamo una elemosina al bisognoso, ma dei poveri che hanno da Dio un prestito da restituire, quando occorre, al vero proprietario, ossia a colui che è più povero di noi. Il povero, per Francesco, è un "signore" a cui è stato tolto ingiustamente quanto gli apparteneva: l'atto caritativo è una riparazione di questa ingiustizia.



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