giovedì 2 aprile 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 42--43

DALLE FONTI FRANCESCANE 42/43

Regole ed esortazioni

DALLE FONTI FRANCESCANE
                                                                                                                                                         
CAPITOLO XVI

Dl COLORO CHE VANNO TRA I SARACENI E GLI ALTRI INFEDELI

[42] Dice il Signore: "Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe".
Perciò qualsiasi frate che vorrà andare tra i Saraceni e altri infedeli, vada con il permesso del suo ministro e servo. Il ministro poi dia loro il permesso e non li ostacoli se vedrà che sono idonei ad essere mandati; infatti dovrà rendere ragione al Signore, se in queste come in altre cose avrà proceduto senza discrezione.

[43] I frati poi che vanno fra gli infedeli, possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. Un modo è che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio a e confessino di essere cristiani.
L'altro modo è che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio.

COMMENTO
Il Santo serafico, che in forza della sua piena conformità a Cristo, ha vissuto intensamente il mistero pasquale di Lui, ha sentito come gli apostoli, incoercibile il dinamismo cristiano. Si è per questo impegnato, non solo perchè i battezzati vivessero meglio la realtà del Regno messianico, ma perchè i non credenti, allora i saraceni, fossero sottomessi ai piedi del nostro Signore, diventassero sudditi del suo amore. Leggendo il brano delle Fonti si scopre il metodo migliore, attualmente valido, di trattare con coloro che non hanno la nostra fede: non fare liti o polemiche, cose inutili anzi controproducenti; ma stabilire rapporti di amicizia e nell'amicizia stabilire un dialogo leale e franco, confidando nella vittoria finale della fede.

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