mercoledì 6 maggio 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 712

DALLE FONTI FRANCESCANE 712

Vita seconda di Tommaso da Celano

RIPRENDE UN FRATE TRISTE E

GLI INSEGNA COME DEBBA COMPORTARSI

712

128. Un giorno vide un suo compagno con una faccia triste e melanconica. Sopportando la cosa a malincuore, gli disse: "Il servo di Dio non deve mostrarsi agli altri triste e rabbuiato, ma sempre sereno. Ai tuoi peccati, riflettici nella tua stanza e alla presenza di Dio piangi e gemi. Ma quando ritorni tra i frati, lascia la tristezza e conformati agli altri ". E poco dopo: "Gli avversari della salvezza umana hanno molta invidia di me e siccome non riescono a turbarmi direttamente, tentano sempre di farlo attraverso i miei compagni ".

Amava poi tanto l'uomo pieno di letizia spirituale, che per ammonimento generale fece scrivere in un capitolo queste parole: " Si guardino i frati di non mostrarsi tristi di fuori e rannuvolati come degli ipocriti, ma si mostrino lieti nel Signore, ilari e convenientemente graziosi ".






COMMENTA
Questo brano ci aiuta a trarre le conseguenze pratiche sulla gioia interiore ed esteriore. Ci aiuta sicuramente

perchè ci mostra quali vantaggi ascetici e psicologici arreca alla nostra vita l'incomparabile dono che ci è dato dall'alto e che a noi tocca di valorizzare. Sia a noi di modello il Poverello giocondo che, radicato in Dio, fonte di "ogni bene", è vissuto nella gioia ed ha insegnato ai suoi frati a vivere nella gioia.

Nessun commento:

Posta un commento