giovedì 14 maggio 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI La Verna 22

SAN FRANCESCO PARLA CON CRISTO
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Questo dipinto e il successivo raffigurante San Francesco che riceve le Stimmate furono realizzati da Luigi Ademolli ed il figlio Giovanni nel 1840. Il lavoro doveva essere un restauro degli affreschi di Emanuele da Como, in pratica risultò un nuovo lavoro pittorico. Si noti la drastica differenza di stile rispetto all'ultimo quadro raffigurante la morte di San Francesco attribuibile ancora al pittore comasco in quanto soggetto nel tempo a pochi e lievi interventi di restauro. Ademolli raffigura San Francesco anche molto più vecchio, sia rispetto a Baccio Maria Bacci che ad Emanuele da Como.

DALLE FONTI FRANCESCANE 1064

1064 10. Il servo di Dio onnipotente, affidandosi totalmente alla preghiera, con le sue devote orazioni ottenne che Dio rivelasse a lui le parole con cui doveva esprimersi e al Papa le decisioni da prendere.
Egli, infatti raccontò al Pontefice, come Dio gliel'aveva suggerita, la parabola di un ricco re che con gran gioia aveva sposato una donna bella e povera e ne aveva avuto dei figli che avevano la stessa fisionomia del re, loro padre e che, perciò, vennero allevati alla mensa stessa del re.
Diede, poi, l'interpretazione della parabola, giungendo a questa conclusione: << Non c'è da temere che muoiano di fame i figli ed eredi dell'eterno Re; perché essi, a somiglianza di Cristo, sono nati da una madre povera, per virtù dello Spirito Santo e sono stati generati per virtù dello spirito di povertà, in una religione poverella. Se, infatti, il Re del cielo promette ai suoi imitatori il Regno eterno, quanto più provvederà per loro quelle cose che elargisce senza distinzione ai buoni e ai cattivi >>.
Il Vicario di Cristo ascoltò attentamente questa parabola e la sua interpretazione e, pieno di meraviglia, riconobbe senza ombra di dubbio che, in quell'uomo, aveva parlato Cristo. Ma si sentì rassicurato anche da una visione, da lui avuta in quella circostanza, nella quale lo Spirito di Dio gli aveva mostrato la missione a cui Francesco era destinato. Infatti, come egli raccontò, in sogno vedeva che la Basilica del Laterano ormai stava per rovinare e che, un uomo poverello, piccolo e di aspetto spregevole, la sosteneva, mettendoci sotto le spalle, perché non cadesse.
<< Veramente -- concluse il Pontefice -- questi è colui che con la sua opera e la sua dottrina sosterrà la Chiesa di Cristo >>.
Da allora, sentendo per il servo di Cristo una straordinaria devozione, si mostrò incline ad accogliere in tutto e per tutto le sue richieste e lo amò poi sempre con affetto speciale.
Concedette, dunque, le cose richieste e promise che ne avrebbe concesse ancora di più.
Approvò la Regola: conferì il mandato di predicare la penitenza e a tutti i frati laici, che erano venuti con il servo di Dio, fece fare delle piccole chieriche, perché potessero predicare liberamente la Parola di Dio.



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