martedì 19 maggio 2015

SAN FRANCESCO E LE FONTI 1051

DALLE FONTI FRANCESCANE 1051

Leggenda Maggiore di San Bonaventura


1051 1. Nella chiesa della Vergine Madre di Dio dimorava, dunque, il suo servo Francesco e supplicava insistentemente con gemiti continui Colei che concepì il Verbo pieno di grazia e di verità, perché si degnasse di farsi sua avvocata. E la Madre della misericordia ottenne con i suoi meriti che lui stesso concepisse e partorisse lo spirito della verità evangelica.

Mentre un giorno ascoltava devotamente la messa degli Apostoli, sentì recitare il brano del Vangelo in cui Cristo, inviando i discepoli a predicare, consegna loro la forma di vita evangelica, dicendo: "Non tenete né oro né argento né denaro nelle vostre cinture, non abbiate bisaccie da viaggio, né due tuniche, né calzari, né bastone".
Questo udì, comprese e affidò alla memoria l'amico della povertà apostolica e, subito, ricoImo di indicibile letizia, esclamò: “ Questo è ciò che desidero, questo è ciò che bramo con tutto il cuore! ”.
Si toglie i calzari dai piedi; lascia il bastone; maledice bisaccia e denaro e, contento di una sola tonachetta, butta via la cintura e la sostituisce con una corda e mette ogni sua preoccupazione nello scoprire come realizzare a pieno le parole sentite e adattarsi in tutto alla regola della santità, dettata agli apostoli.

COMMENTO
Seguendo l'esperienza di Francesco che ascolta la chiamata del Signore, che vede chiarita la sua missione particolare e quella del suo Ordine, cerchiamo di far nostri alcuni aspetti di questa singolare vocazione. Queste le cose da rimarcare: la parte che ha Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, nel piano divino di salvezza e nella vocazione particolare di ogni "chiamato"; la immediatezza e radicalità della risposta del Santo di Assisi al piano divino; l'entusiasmo con cui si lancia all'attuazione del disegno di Dio. La visione della vocazione, come elezione da parte di Dio per un'opera così grande, come l'ha ricevuta Francesco, suscita in noi francescani un atteggiamento di amorosa gratitudine, ma anche delle domande che non sempre trovano risposta. 



Mio Dio, perchè a me? Perchè a me? Che cosa ti renderò per questa tua benevolenza? Tutto il mio amore? E' poca cosa! Una vita intera tutta impegnata nell'esercizio delle virtù? E' ancora poca cosa! Che cosa ti renderò? L'offerta di Cristo, sacerdote e vittima, primo fra i "predestinati ": sarà Lui a ringraziarti per me. Lui, la mia "Eucarestia"






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