DALLE FONTI FRANCESCANE 629
Trovandosi Francesco in un eremo presso Rieti , era visitato ogni giorno dal medico per la cura degli occhi.
Una volta il Santo disse ai compagni:«Invitate il medico e preparategli un buon pranzo».
«Padre, (rispose il guardiano) te lo diciamo con rossore, ci vergogniamo ad invitarlo, tanto siamo poveri in questo momento».
«Volete forse che ve lo ripeta?»insistette il Santo.
Il medico era presente e intervenne:
«Io, fratelli carissimi, stimerò delizia la vostra penuria».
I frati in tutta fretta dispongono sulla tavola quanto c'è in dispensa: un po' di pane, non molto vino e per rendere più sontuoso il pranzo, la cucina manda un po' di legumi.
Ma la mensa del Signore nel frattempo si muove a compassione della mensa dei servi.Bussano alla porta e corrono ad aprire:
C'e una donna che porge un canestro pieno zeppo di bel pane, di pesci e di pasticci di gamberi, e sopra abbondanza di miele ed uva.
A tale vista i poveri commensali sfavillarono di gioia, e messa da parte per il giorno dopo quella miseria, mangiarono di quei cibi prelibati.
Il medico commosso esclamò:«Né noi secolari e neppure voi frati conoscete veramente la santità di questo uomo».
E si sarebbero di certo pienamente sfamati, ma più che il cibo li aveva saziati il miracolo.
Così l'occhio amoroso del Padre non disprezza mai i suoi, anzi assiste con più generosa provvidenza chi è più bisognoso. Il povero si pasce ad una mensa più ricca di quella del re, quanto Dio supera in generosità l'uomo.
Nessun commento:
Posta un commento