Una nobildonna, di nome Rogata, nella diocesi di Sora, soffriva da ventitrè anni di emorragie; un giorno udì un giovane cantare in lingua volgare i miracoli che Dio aveva operato in quei giorni per mezzo del beato Francesco.
Mossa da profondo dolore, pianse e incominciò ardente di fede a dire dentro di sé:
"O beatissimo padre Francesco, per il cui merito rifulgono miracoli così grandi, degnati di liberarmi da queste sofferenze!
Finora un miracolo così grande non hai operato!".
Spesso, infatti, à causa dell'eccessivo flusso di sangue, la donna sembrava prossima a morire; appena cessava, essa si gonfiava in tutto corpo.
Trascorsi pochi giorni, si ritrovò risanata per i meriti del beatissimo Francesco.
Anche il figlio di lei, di nome Mario, che aveva un braccio rattrappito, appena formulato il voto, fu risanato dal Santo di Dio. Una donna della Sicilia, oppressa per sette anni da emorragie, fu risanata allo stesso modo dal vessillifero di Cristo, il beato Francesco.
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