Fonti Francescane 640
Nessuno deve meravigliarsi se questo profeta del nostro tempo si distingueva per tali privilegi :
Il suo intelletto, libero dalla nebbia densa delle cose terrene e non più soggetto alle lusinghe della carne, saliva leggero alle altezze celesti e si immergeva puro nella luce.
Irradiato in tal modo dallo splendore della luce eterna, attingeva dalla Parola increata ciò che riecheggiava nelle parole.
Oh, quanto siamo diversi oggi, noi che avvolti dalle tenebre ignoriamo anche le cose necessarie !
E quale la causa, se non perché siamo amici della carne ed anche noi ci imbrattiamo di mondanità.Se invece assieme alle mani innalzassimo i nostri cuori al cielo, se stabilissimo la nostra dimora nei beni eterni, verremmo forse a conoscere ciò che ignoriamo : Dio e noi stessi.
Chi vive nel fango, vede necessariamente solo fango; mentre non è possibile che l'occhio fisso al cielo non comprenda le realtà celesti.
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