E tutta prostrata in preghiera al Signore, nelle lacrime (santa Chiara a san Damiano) parlò al suo Cristo:
«Ecco, o mio Signore, vuoi tu forse consegnare nelle mani di pagani (saraceni) le inermi tue serve, che ho allevato per il tuo amore?
Proteggi, Signore, ti prego, queste tue serve, che io ora, da me sola, non posso salvare».
Subito una voce, come di bimbo, risuonò alle sue orecchie dalla nuova arca di grazia:
«Io vi custodirò sempre!».
«Mio Signore (aggiunse) proteggi anche, se ti piace, questa città, che per tuo amore ci sostenta».
E Cristo a lei:«Avrà da sostenere travagli, ma sarà difesa dalla mia protezione».
Allora la vergine, sollevando il volto bagnato di lacrime, conforta le sorelle in pianto:
«Vi dò garanzia, figlie, che nulla soffrirete di male; soltanto abbiate fede in Cristo!».
Né vi fu ritardo: subito l'audacia di quei cani, rintuzzata, è presa da spavento; e, abbandonando in tutta fretta quei muri che avevano scalato, furono sgominati dalla forza di colei che pregava.
E subito Chiara ammonisce quelle che avevano udito la voce di cui sopra ho parlato, dicendo loro severamente:
«Guardatevi bene, in tutti i modi, dal manifestare a qualcuno quella voce finché io sono in vita, figlie carissime».
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